In questa parte vengono riportati ampi stralci di Saggi pubblicati da vari Autori: giornalisti, attivisti e ricercatori universitari (in particolare sociologi), che descrivono le caratteristiche dell’epidemia di AIDS dovuta al commercio di sangue e plasma. Vengono riportate anche diverse analisi riguardanti il contesto politico e sociale che fu alla base della vicenda, contesto conseguente agli eventi storici della rivoluzione comunista riferiti nella Prima Parte, e le testimonianze dei molti personaggi coraggiosi che , pagando di persona, combatterono per informare e prestare cure e sostegno alle vittime della tragedia.
Verranno riassunte, in ordine cronologico, quattro pubblicazioni
1) “Una indagine sui Contadini Cinesi”, “Può la barca affondare l’acqua?” (nota 1)
L’indagine, già citata (vedi PARTE II 2, NOTA 11 ), condotta nel 2001 fu pubblicata nel 2003 (tradotta in inglese nel 2006 e parzialmente in italiano nel 2007) da due giovani giornalisti cinesi, i coniugi Wu Chuntao e Chen Guidi. Essi effettuarono un Reportage nell’Anhui, Provincia attaccata all’Henan, una di quelle che venne coinvolta nella plasmaferesi all’HIV. E’una testimonianza importante che dimostra come il Governo locale, lungi dal farsi carico della tragedia dovuta all’epidemia di AIDS, continuò a martoriare la popolazione.
Dopo la pubblicazione della loro “Indagine”, Chen e Wu sono stati censurati, portati in giudizio e assaliti fisicamente. Sono stati tenuti sotto controllo per mesi, con la richiesta di non parlare con gli stranieri.
2)AIDS and Social Policy in China (nota 2)
La pubblicazione, edita da Joan KAUFMAN, Arthur KLEINMAN e Toy SAICH (Harvard University Asia Center Cambridge, Massachusetts, 2006), riporta numerosi saggi di sociologi, antropologi e attivisti anti AIDS, e documenta alcune essenziali questioni sull’argomento. Si tratta di un volume di quasi 300 pagine, che contiene 13 articoli suddivisi in 4 Capitoli: I) Situazione di Base (Background) e Politica, II) Trattamento, III) Prevenzione e, IV) Mitigare l’Impatto (Impact Mitigation).
Assai interessanti sono 2 Articoli nel II) Capitolo, che trattano una cruciale questioni riguardante la diffusione dell’HIV/AIDS in particolare tra i contadini poveri infettati a causa della plasmaferesi commerciale nella Cina centrale:
2 a) Lo Stigma e le Prospettive per combatterlo. “Le Origini Sociali del PanicoAIDS in Cina” (pagg. 152-169), L’articolo esamina un fenomeno che si diffuse ampiamente, tra il 2001 e il 2005, in varie città cinesi: false dicerie (rumors) intese a criminalizzare le persone con infezione da HIV/AIDS. Il primo caso avvenne nel 2001, proprio poco dopo l’”International AIDS Day” organizzato con grande evidenza per informare la popolazione e stimolare la solidarietà verso le persone colpite dall’epidemia. (INSERTO 1)
2 b) “Prospettive sullo Stigma e le necessità delle Persone che Vivono con l’AIDS in Cina” (pagg. 171-174).Secondo l’Autore Thomas CAI: ”L’HIV/AIDS è molto più di una questione medica – è anche una questione sociale e politica. A confronto del rapido tasso di di sviluppo economico avvenuto in Cina nell’ultimo decennio, lo sviluppo delle società civile è molto lento. La società cinese manca di senso democratico e di una tradizione di società civile. Inoltre, la Rivoluzione Culturale (1966-1976) ha creato una crisi di fiducia nella società. Le riforme dei sistemi economici e sociali fin dal 1980 hanno creato il miracoloso sviluppo economico cinese, ma i problemi sociali sono anche aumentati. il grande e crescente divario tra ricchi e poveri …… Queste questioni che aumentano, prodotte dalle recenti politiche economiche, debbono essere affrontate dal governo ma anche dalla società nel suo complesso per poter raggiungere una risposta più efficace. Questo è cruciale ….. per contenere l’HIV, che è innescato dalla povertà e da altri problemi sociali. …….La registrazione delle ONG è estremamente difficile in Cina ……. La precedente negazione (dell’AIDS) …. lo stigma e la discriminazione ……. La scarsa consapevolezza dell’HIV/AIDS nella popolazione generale che è essa stessa massivamente vulnerabile ….. favoriscono la diffusione dell’epidemia invece che contribuire a tenerla sotto controllo ……”
da: “The Social Origin of AIDS Panics in China”
Nella città portuale di Tianjin, con circa nove milioni di abitanti, venne diffusa via Internet e Messaggi su cellulari, una sensazionale diceria secondo la quale un gruppo di pazienti con l’AIDS provenienti dalla Provincia dell’Henan era venuto nella città per fare danni usando siringhe per iniettare il loro sangue infetto nella gente che prendeva gli autobus, faceva shopping nelle strade o ballava nei night-clubs.
Le indagini della Polizia, sebbene con ritardo,trovarono che la diceria non aveva alcun fondamento. Ma nel 2005, sempre in coincidenza con l’AIDS Day, supportato da Artisti, Celebrità ed in gran numero Ministri del Governo centrale (segno che il Partito Comunista e il Consiglio di Stato prestavano grande attenzione ed incoraggiamento alla campagna), vennero nuovamente diffuse dicerie che pazienti con l’AIDS usavano aghi infetti per danneggiare il popolo innocente. Questa volta molte dicerie circolarono in grandi città come Shanghai e molte altre. Le dicerie parlavano di aghi infetti piantati in sedie e panchine nei luoghi pubblici (a Jinan); un messaggio via cellulare avvertiva che pazienti pungevano a caso la gente con siringhe contenenti il loro sangue (a Nanjing); ancora voci allarmistiche parlavano di “aghi AIDS” usati da criminali per attaccare le scuole e due studenti erano stati infettati ( a Shenzhen); infine a Shanghai si diffuse la diceria che pazienti con AIDS usavano “aghi avvelenati” per pungere la gente nelle stazioni ferroviarie.
Anche in questi casi la Polizia smentì le dicerie attraverso i media, tuttavia, il panico tra la gente si diffuse e contribuì ad alimentare lo stigma verso i sieropositivi e soprattutto verso i contadini poveri infettati dalla vendita del plasma.Ci furono malviventi che sfruttarono le dicerie minacciando la gente con aghi (non infetti) per derubarle, ma in nessun caso si trattava di contadini provenienti dall’Henan.
Lo stigma riguardò ampiamente i drogati, gli omosessuali e le “lavoratrici del sesso”, ma anche la povertà e la scarsa consapevolezza dei rischi, vale a dire l’eccessivo mercato del sangue dei contadini poveri ed ignoranti della Cina centrale. E si arrivò ad attribuire parte della colpa della diffusione del virus, avvenuta per le procedure ad alto rischio impiegate nei centri di plasmaferesi, alle vittime stesse. Queste ultime infatti vennero percepite come gente che aveva scelto una strada rapida e facile, invece del duro lavoro , per ottenere denaro extra. E benché il largo pubblico Cinese percepì i contadini infettati come “vittime innocenti”, tuttavia vennero anche considerati così ignoranti da continuare a vendere il loro sangue anche dopo che il governo aveva ordinato la chiusura dei centri di raccolta del plasma e continuò la vendita clandestina del plasma a metà anni ’90.
Si riconoscono i positivi cambiamenti avvenuti negli ultimi anni da parte del Governo centrale (una buona politica da parte di Pechino), che ha implementato molte attività e pianificato un maggior numero di programmi per rispondere all’HIV/AIDS: “ Ma tutti questi sforzi incontrano ancora la resistenza dei funzionaridi medio- e basso-livello. Alcuni Attivisti AIDS sono stati supportati … ma pochi gruppi di HIV positivi sono stati formati. … lo sviluppo di questi gruppi è come coltivare dei semi sulle rocce. ……. In Cina, il problema HIV/AIDS potrebbe essere un disastro – oppure potrebbe rappresentare una grande opportunità per realizzare l’ assai necessario cambiamento sociale”.
3)HIV in China: Understanding the Social Aspects of the Epidemic(nota 3)
Il volume edito da due sociologi, un cinese Jing JUN, ed un’australiana Eather WORTH, raccoglie in oltre 200 pagine, 9 saggi che rivelano le verità nascoste sulla diffusione dell’HIV e analizzano i suoi impatti sociali. I saggi sono opera di giovani Autori Cinesi (antropologi, sociologi, economisti, psicologi, giuristi….) Il Quarto Saggio porta il seguente titolo: “ ‘Oro Rosso’. Sangue ed il ruolo di una macchina nella epidemia dell’ HIV nella Cina centrale”.
Nell’Introduzione di Jun e Worth, a pag.5 si legge: “ …l’epidemia di HIV in Cina – fino in tempi recenti – ha seguito strettamente due vie socio-economiche . Da un lato l’epidemia fu indotta da tre principali spinte (drivers) economiche – il commercio del sangue, il commercio della droga e il commercio del sesso. Dall’altro lato, l’epidemia si propagò a spese di tre popolazioni socialmente emarginate: i residenti rurali impoveriti della Cina centrale, le minoranze etniche delle zone di confine, e le donne lavoratrici migranti in molte città cinesi”.
E riassumendo il Quarto Capitolo, apag. 6 e 7 si legge ancora:
“ Nel Quarto Capitolo, Su Chunyan affronta la questione di come la plasmaferesi ebbe un ruolo devastante nella diffusione dell’HIV nella Cina centrale alla fine del 1990 ed inizio 2000. Adottata per un mercato di vendita del sangue nei primi anni ’90, questa macchina fu utilizzata in modo rischioso e portò l’infezione HIV tra i residenti rurali che cercavano di ottenere un reddito extra con le donazioni di plasma a pagamento. Su Chunyan osserva che i rischi tecnici inerenti all’uso della plasmaferesi furono amplificati dai rischi sociali. Questi ultimi includevano una situazione di mercato in cui la vendita del sangue e del plasma era ampiamente diffusa, una situazione politica in cui le carriere delle autorità politiche dipendeva dal raggiungimento degli obbiettivi (PIL) locali, e dall’atmosfera sociale in cui l’attitudine alla vendita del sangue tra la popolazione rurale cambiò da qualcosa di vergognoso (shameful) ad un modo per poter accedere a beni di consumo.
4)INVESTIGATIVE JOURNALISM IN CHINA Eight Cases in Chinese Watchdog Journalism (nota 4)
Il Volume riporta una serie di Storie redatte da alcuni Giornalisti che hanno partecipato ai Programmi di Studio (Fellowship) del Centro Studi di Giornalismo e Media (JMSC), nell’Unità di Insegnamento e Ricerca presso l’Università DI Hong Kong.
L’Introduzione descrive la situazione del Giornalismo nella Cina Popolare negli ultimi 30 anni e l’attuale “controllata” liberalizzazione .
Vengono quindi riassunte le otto Storie Investigative, che vanno dalla fine del 1990 al 2003.
Del Secondo Capitolo: Rompere il Silenzio – La Storia non raccontata dell’Epidemia di AIDS nell’Henan, Il web ci regala le prime 10 pagine che, data la particolare rilevanza dell’argomento, è stato scritto collettivamente da vari giornalisti, con ricca documentazione bibliografica. L’articolo inizia ricordando che la prima segnalazione giornalistica dell’epidemia di AIDS nei villaggi rurali dell’ Henan, venne fatta da un coraggioso giornalista: Zhang JICHENG (vedi PARTE II 2, INSERTO 3 ), che identificò la causa dell’epidemia nell’attività dei centri di raccolta del plasma che mescolavano e reiniettavano nei donatori i globuli rossi “di scarto”.
NOTE
- CHEN GUIDI, WU CHANTAO “Will the Boat Sink the Water?”. http://www.lettre-ulysses-award.org/authors04/chen_wu.html (versione itliana Marsilio 2007) Il Reportage venne così definito: “….. un monumentale lavoro di reportage letterario …… In un periodo di tre anni la coppia viaggiò per più di cinquanta città attraverso la Provincia dell’Anhui nella Cina centrale e intervistò migliaia di contadini …… L’indagine rivela l’ineguaglianza e l’ingiustizia imposta ai contadini, che riguarda tasse ingiuste, autorità arbitrarie, ed anche violenza estrema ……. Il libro, pubblicato nel 2003, venne poi bandito, ma copie pirata circolarono ampiamente per tutta la Cina”. Vedi anche: http://www.agichina24.it mercoledi 15 marzo 2015
Torna al testo - Joan KAUFMAN, Arthur KLEINMAN e Toy SAICH AIDS and Social Policy in China
Torna al testo - HIV in China: Understanding the Social Aspects of the Epidemic Edited by Jing Jun & Eather Worth UNSW Press University of South Wales Sidney AUSTRALIA 2010 http://www.amazon.com/HIV-China-Understanding-Aspects-Epidemic/dp/1742231691 Recensita da: HILLER Sheila Sociology of Health & Illness Book Rewiew: pagg. 969-70 Blackwell 2011 a) PanicoAIDS in Cina: L’Autore è un sociologo, il Prof. Jun JING, che incontreremo ancora più Avanti. b) Prospettive sullo Stigma: L’ autore, Thomas CAI è un personaggio straordinario ben descritto da Pierre Haski (op. cit.) : contagiato dall’ HIV in una “vita precedente” ( lo scopre nel 2000), resiste alla tentazione di suicidarsi e con l’aiuto del padre si cura con gli ARV ( i Farmaci Anti-Retro-Virali) importati e costosissimi. Dal 2001 si dedica all’informazione, alla prevenzione, al sostegno al conforto ed alla cura delle vittime HIV/AIDS. Nel 2002 fonda la sua ONG, AIDS Care, ma la casa dove ospita i pazienti viene chiusa per l’intervento dei vicini e della polizia. E’ costretto a nascondere la sua identità con lo pseudonimo di Thomas per poter agire più liberamente. Nel 2003 rischia di morire per un ascesso che nessun chirurgo vuole operare ma viene salvato per l’intervento del Ministro della Sanità, Signora Wu Li. Benchè ancora discriminato in Cina, la sua attività continua e viene supportato da Organizzazioni internazionali. Nel 2006 riceve il “Keith D Cylar International AIDS Activist Award from Housing” (vedi anche: https://www.bond.org.uk/person/thomas-cai
Torna al testo - INVESTIGATIVE JOURNALISM IN CHINA Eight Cases in Chinese Watchdog Journalism Gli Autori: Giornalisti che passarono nel Centro diverso tempo, tennero Relazioni e Seminari, confrontarono la loro esperienza con studenti e altri giornalisti, e infine furono invitati a fornire i loro elaborati (Case Reports), che vennero pubblicati dopo essere stati supervisionati da un Giornalista veterano di Shanghai (Zhai Minglei), e tradotti in inglese da un ricercatore e scrittore dell’JMSC (David Bandurski). Questi Giornalisti Cinesi: “Fornirono inoltre ricchi e vivaci (poignant) dettagli di come essi rischiarono il licenziamento e cause per diffamazione (libel suits) per aver riportato le ingiustizie e aver dato voce al popolo dei più bassi livelli della società – contadini, taxisti e minatori”.
Introduzione: La Tradizione del Giornalismo di Ying Chan: 1978, la politica di “Riforma e Apertura”, 2003 punto di svolta quando per la prima volta in Cina avvenne un passaggio pacifico del potere nel Partito-Stato (Presidente Hu Jintao e Premier Wen Jiabao) e si aprì un maggiore spazio per la pratica di un “Buon Giornalismo”. Una nuova generazione di Giornalisti cinesi è venuta alla ribalta a dispetto di scoraggiamento (harassment), licenziamenti e incarcerazioni. Il Volume è: “un tributo agli uomini e alle donne Cinesi che hanno tenuto fede all’ arte di dire la verità nel riportare integralmente (i risultati del) le loro indagini.” Anche se ……..” In definitiva molti ritengono che i giornalisti Cinesi siano meri strumenti del partito, succubi della sua propaganda.” È peraltro vero che: “Il Partito Comunista Cinese continua a mantenere uno stretto controllo sui suoi mezzi di informazione con strumenti legislativi, amministrativi ed extralegali. Tutti i Giornali e le Riviste sono proprietà dello Stato …….. Editori e Reporters licenziati arbitrariamente (at will) …. pubblicazioni soppresse senza motivazioni…….” Tuttavia: “ I migliori Giornalisti Cinesi qui riportati …. sono sopravvissuti che hanno saputo abilmente esercitare l’arte suprema di riuscire a navigare nel sistema di controllo Cinese dei media “.
Otto Storie Investigative: Riportiamo per esteso questi riassunti perché mettono a nudo alcune delle vicende più scottanti della Cina contemporanea, che fanno da sottofondo all’ epidemia. Quest’ultima viene riportata per esteso, e ne citeremo ampi stralci. Le Storie, in ordine cronologico, sono le seguenti: Capitolo 1) La Saga di Wu Fang, una contadina sfigurata e stuprata da ufficiali locali e dai familiari del marito. Il Giornalista Lu Yuegang , che denunciò i fatti, fu accusato di diffamazione e dovette sostenere per otto anni una battaglia legale. Capitolo 2) “La storia non raccontata dell’Epidemia di AIDS nell’Henan” ( vedi testo). Capitolo 3) Riguarda i “Demoni della Carità” : l’ inchiesta di un giovane Reporter circa la possibile sottrazione di fondi donati per i bambini di una scuola da parte di una delle maggiori Organizzazioni Caritative del Paese a Shanghai. Un importante caso di corruzione locale con implicazioni nazionali. Capitolo 4) L’Incubo di Ah Wen: la storia di alcuni ufficiali di un Centro di Riabilitazione per tossicodipendenti che hanno venduto, per prostituirsi, alcune donne sotto la loro cura (protezione?). Capitolo 5) Un decano “Investigative Reporter”, conduce per un anno una indagine vecchio stile (old fashioned) sullo sfruttamento dei taxisti da parte di compagnie senza scrupoli , con la tacita approvazione delle Autorità Governative municipali di Pechino. Capitolo 6) Riguarda giornalisti corrotti del Youth China Daily ,dell’Agenzia di informazioni di Stato Xinhua, che intascarono tangenti per nascondere una tragica esplosione in una miniera dove furono uccisi molti minatori. Capitolo 7) E’ un resoconto di come Li Honggu, Editor del settimanale di punta Lifeweek , inviò i suoi reporters per scoprire la rete di relazioni che consentirono ad un modesto ufficiale provinciale di intascare più di un milione di Dollari USA , cifra astronomica per gli standards locali. Infine, il Capitolo 8) riporta come Hu Shuli, giornalista ed Editor fondatrice dell’ influente settimanale economico Caijing, inviò le sue truppe per un Report sulla SARS, l’Epidemia Killer, mentre il Governo occultava il fatto che la gente moriva negli Ospedali cittadini.
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